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Giu

Intervista ad Anna Lo Piano

MomTalk 4 – Digital Together – Internet da vivere Insieme
Genitori e figli nella sfera digitale: come crescere insieme.

Introduce: Jolanda Restano (FattoreMamma)
Partecipano: Natalia Cattelani (Tempo di Cottura), Anna Lo Piano (piattinicinesi.com), Maddalena e Edoardo Schenardi (Farmacia Serra Genova), Silvia Tropea (Genitoricrescono), Manuela Lavezzari (ASUS)

 

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Anna, tu sei una scrittrice: il blog ti ha aiutata nella tua carriera?

“Ehm, avrei qualche difficoltà a parlare di carriera, visto che dietro di me non ho così tante pubblicazioni e davanti ho una bella strada tutta in salita. Diciamo che il blog non mi ha aiutato a pubblicare, perché avevo già pubblicato prima e avrei credo continuato a pubblicare comunque. Ma mi ha molto aiutata ad esercitarmi nella scrittura, è stata una vera e propria palestra quotidiana, e mi ha dato anche tanta sicurezza. E un po’ di sicurezza in questo mestiere ci vuole, perché la scrittura è un mestiere solitario in cui devi avere passione e fiducia, ed il contatto costante con i lettori è un’esperienza meravigliosa, in cui si impara a gestire le emozioni, a convivere con l’effetto che hanno le tue parole. E poi certo i blog ed il web in generale sono una vetrina importante per la diffusione dei libri. Una vetrina indipendente soprattutto, che deve rimanere tale.”

Tu racconti, nei tuoi libri e anche nel tuo blog, la vita dei pre-adolescenti: come sono i giovani di oggi nei confronti della tecnologia?

“La tecnologia fa parte della vita dei bambini da quando sono piccoli. Ma il grado di alfabetizzazione  e la consapevolezza nell’uso degli strumenti digitali dipende molto dalle famiglie di provenienza. Oggi più che mai si vedono queste differenze, perché la scuola è molto indietro e non riesce a coprire le disparità esistenti. Il web in particolar modo può essere usato dai ragazzi in modo molto creativo o molto alienante, a seconda di qual è il loro orizzonte di riferimento. E’ comunque un mondo di sperimentazione anche di sentimenti, di relazioni. I preadolescenti vivono una fase di transizione molto delicata, in cui fanno una prima “educazione sentimentale” alle amicizie, all’amore, all’autorità e anche alla propria identità. E questa educazione oggi passa anche dal web. Ma troppo spesso i genitori non se ne rendono conto, non conoscono il mezzo, o lo fraintendono, e non sanno come guidare i propri figli in questa sperimentazione.”

Qual è stato il tuo personale modo di superare il digital divide?

“Lungo e faticoso. Io sono della generazione che usava la macchina da scrivere! La prima volta che ho usato un pc è stato per scrivere la tesi  di laurea e da allora è stato un incessante mettersi in pari con la tecnologia. Mai avrei pensato che sarei diventata una blogger e che avrei tanto amato il web, ma sono sempre stata curiosa e ho sempre lavorato nella comunicazione, per cui è stato un passaggio naturale. I miei figli mi hanno già sorpassata, sono più bravi di me in tutto. Non parliamo poi di ipad e tecnologie touch. Ho perso in partenza. Quello dove invece sento di dover intervenire è proprio nella gestione dei tempi, nell’accompagnamento emotivo dell’uso di queste risorse. Che è una parte della loro vita e non deve diventare l’unica.”

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