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17
Apr

Alessandra Farabegoli, al MammacheBlog 2015 insegna come realizzare una newsletter

Alessandra Farabegoli

Web strategist e appassionata divulgatrice della cultura digitale, Alessandra Farabegoli lavora come consulente e formatrice indipendente per aziende, enti e professionisti.  È autrice di “Sopravvivere alle informazioni su Internet” (Apogeo 2012), “Email Marketing con MailChimp” (Apogeo 2013), “Email marketing in pratica” (Apogeo 2014); il suo ebook “Manuale di buonsenso in rete” è stato scaricato e letto da migliaia di persone.
Dal 2012 ha creato il progetto di formazione Digital Update, proponendo in tutta Italia corsi su web marketing, social media marketing, email marketing e analytics.

Sarà al MammacheBlog…

Venerdì 8 maggio, ore 13.45-15.15

MomClass: Dal blog alla newsletter

Hai un blog, e sai quanto tempo ci vuole per scrivere post interessanti: hai mai pensato di distribuirli con una newsletter?
Forse chi ti legge sul sito potrebbe aver voglia di ricevere i tuoi aggiornamenti via email, e creare una newsletter che viene generata in automatico dal blog è piuttosto semplice – se sai come farlo 🙂
Il risultato: costruire e far crescere, ma in modo sano e sostenibile, una mailing list di persone interessate ai tuoi contenuti. In questa lezione vedremo come si fa, passo dopo passo, a collegare il tuo blog a MailChimp.

 

Ed ecco alcune domande che le abbiamo rivolto per conoscerla meglio ed anticipare alcuni degli argomenti che tratterà nel suo MomClass…

Alessandra, ti definisci una “digital strategist”, ma anche una “common sense dispenser”. In pratica come svolgi il tuo lavoro?

I miei clienti sono aziende che vogliono usare gli strumenti digitali per comunicare meglio, lavorare meglio, vendere di più. Io li aiuto a fare il punto sulla propria strategia: identificare i punti di forza e di debolezza e il cliente “ideale”, scegliere gli strumenti su cui investire tempo e risorse (il sito web c’è quasi sempre, e a questo possono affiancarsi l’email marketing, alcuni social network, l’advertising), creazione di contenuti utili ed efficaci.
Può trattarsi di una consulenza continuativa, che svolgo in parte incontrando il cliente a casa sua e in parte a distanza, o di consulenze brevi, per quelle microimprese o professionisti “singoli” a cui serve una “revisione esperta” che li aiuti a organizzare il proprio lavoro, anche scegliendo cosa fare da soli e cosa affidare all’esterno.
Poi faccio anche tanta formazione, soprattutto con il progetto Digitalupdate, corsi di taglio molto pratico che io e Gianluca Diegoli abbiamo iniziato a organizzare insieme più di tre anni fa, e che oggi coinvolgono anche altri docenti (tutti molto in gamba), e hanno visto passare per le nostre aule centinaia di persone.

E’ evidente che il tuo lavoro ti appassiona, qual è l’ambito formativo che più ti ha coinvolto tra quelli che hai seguito, dalle aziende ai genitori?

Mi piace lavorare con le realtà piccole e piccolissime, perché, quando hanno voglia di cambiare, davvero è possibile trasformarli da cima a fondo. Fatico invece di più a venire a patti con le grandi imprese, che spesso sono lente, elefantiache, organizzate per compartimenti stagni, quindi con tanta resistenza al cambiamento.

Ti chiederemo di darci informazioni su come essere efficaci nella comunicazione tramite newsletter: ma per i più giovani la mail non è uno strumento “superato”?

Assolutamente no. La mail ci permette di stabilire una relazione diretta, molto più personale e continuativa rispetto all’occasionale “mi piace” messo su una fanpage. Magari gli adolescenti usano più le chat che la posta elettronica, ma sono loro il nostro pubblico di riferimento? E siamo sicuri che crescendo conserveranno le stesse abitudini? Io penso che la mail sia tutto fuorché superata, e in questo mi rassicurano le analisi di come usiamo, ad esempio, gli smartphone: pare che filtrare e leggere la posta sia l’attività a cui dedichiamo più tempo, molto più che alle telefonate vere e proprie, e anche più dell’uso dei social network.

È vero invece che moltissimi usano le newsletter in modo invasivo, sciatto, ingenuo: e proprio per questo, chi si ferma a riflettere su come usarle bene ha un enorme vantaggio competitivo.

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