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28
Apr

The Queen Father, con noi al MammacheBlog 2015

The Queen Father, il cui vero nome è Marco Platti-Newey, è un 40enne romano, trapiantato a Londra 18 anni fa. Marco vive con il marito e un figlio, nato tramite maternità surrogata negli Stati Uniti e due gatti, nati tramite maternità gattesca tradizionale.
Ha abbandonato la carriera nel mondo della moda per dedicarsi a tempo pieno a suo figlio e, nel tentativo di rimediare all’amputazione mentale che essere genitore full-time comporta, si è reinventato scrittore ed autore del popolare blog The Queen Father.

Attualmente l’unico blog in Italia “scritto, redatto e pensato da un papà tutto gaio”, The Queen Father offre una panoramica ironica e dissacrante sulla realtà, ancora poco conosciuta, di una famiglia gioiosamente al di fuori dagli schemi, oltre a fatti, numeri e consigli sulla maternità surrogata negli USA.

Sarà al MammacheBlog…

Sabato 9 maggio, ore 10.15 – 11.30

MomTall: Non solo Mommy: fashion, beauty, lifestyle, food… contaminazioni possibili

Partecipano: Arianna Chieli (Fashion Bla Bla), Marco Platti (The Queen Father), Federica Piccinini (Sweet as a Candy), Ilenia (simplyNabiki).

Moderano: Jolanda Restano e Barbara Damiano

 

Ed ecco alcune domande che gli abbiamo rivolto per conoscerlo meglio…

Quando hai cominciato a essere presente in Rete? Da dove hai cominciato?

Ho iniziato il blog a novembre 2009, per disperazione.
No, sul serio, avevo bisogno di rimediare alla grossa frenata che la mia vita professionale stava affrontando. Vengo da un mondo lavorativo internazionale ed il passaggio da professionista a casalinga e papà full time è stato tutt’altro che semplice.
Quindi ho iniziato a scrivere, per convogliare creatività ed energia. Ho sfociato su Instagram, Facebook e Twitter per comunicare su diversi piani ed ora eccomi qui! Non male eh?

Stai portando avanti con convinzione il tuo impegno a sostegno dell’omogenitorialità. Come reagiscono gli utenti che ti seguono?

I miei lettori/followers/Mini Ponies sono un’estensione della mia famiglia.
Mi conoscono da anni ormai ed hanno assistito un po’ a tutte le mie avventure di genitore alle prime armi, traslochi internazionali e drammi vari.
C’è dell’affetto, della complicità, dell’amicizia vera.
Gli haters di passaggio li disintegro a colpi di ironia.
Per ora funziona.

Ti muovi tra diversi paesi (Inghilterra, Francia, Italia…): quale consideri veramente la tua “casa”?

Il cuore a Roma, la testa a Londra.
Parigi non pervenuto. ;0)

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