Privacy e cookie policy

Blog

1
Mag

Alberto Pellai e i ragazzi su Internet, al MammacheBlog 2015

Alberto Pellai, è medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva e lavora come ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Bio-Mediche dell’Università degli Studi di Milano, dove è docente di Educazione Sanitaria e Prevenzione.

In questi anni ha svolto numerose ricerche sull’infanzia e l’adolescenza, ha pubblicato molti libri per bambini, genitori ed insegnanti, tra cui “Nella pancia del papà”, “Mamma cos’è l’amore”, “Le parole non dette” (Franco Angeli Editore) e “Tutto troppo presto. L’educazione sessuale dei nostri figli ai tempi di Internet” (De Agostini ed., 2015; 4 ristampe in due mesi). Dal 2005 al 2010 ha condotto su Radio 24 – con Nicoletta Carbone – il programma Questa casa non è un albergo, l’unico programma radiofonico nazionale dedicato alla relazione genitori e figli.

Dal 2010 cura su Famiglia Cristiana la rubrica settimanale Essere genitori. Su Facebook gestisce una pagina pubblica dedicata ai consigli sull’educazione seguita da più di 6000 Followers.

Sarà al MammacheBlog…

Sabato 9 maggio, ore 15.00 – 16.30

MomTalk:Follower o webstar? Cosa fanno i nostri ragazzi online

Partecipano: Alberto Pellai (medico e ricercatore), Andrea Kate Ferrario (Instagramer), Giorgia Marchetti (Youtuber) e sua mamma
Modera: Silvia Tropea

 

Ed ecco alcune domande che le abbiamo rivolto per anticipare alcuni dei temi che tratterà nel suo intervento…

Quattro figli e una vita a contatto con ragazzi e bambini: quali i punti privilegiati d’osservazione per comprenderli?

Per me i punti di osservazione sono molteplici. Crescere 4 figli che oggi hanno tra i 6 e i 14 anni mi permette di vedere “dal di dentro” il processo di crescita e mi pone, al pari di tutti gli altri genitori, di fronte alle sfide educative – tante e complesse – che tutti i genitori incontrano oggi e che erano davvero inedite per i genitori delle generazioni passate. Inoltre, la mia attività di psicoterapeuta mi fa incontrare ogni giorno minori e famiglie che stanno incontrando delle difficoltà, grandi o piccole che siano e mi permette di individuare le fragilità e le vulnerabilità che oggi rischiano di generare uno stallo o un blocco nel percorso di crescita dei nostri figli. Infine, le numerose conferenze che tengo con genitori, docenti e professionisti del settore è per me una costante fonte di scambio e confronto con gli adulti che oggi sono in prima linea nello sfidante e meraviglioso compito di far crescere gli adulti di domani.

Le mamme blogger che sono state “pioniere” della Rete oggi hanno figli adolescenti: come possono essere a loro volta utili per parlare di prevenzione in età evolutiva?

Le mamme blogger conoscono il “sistema web” dal di dentro. Ne conoscono le potenzialità, ma anche i rischi, i punti di forza, ma anche le variabili che potrebbero rivelarsi problematiche nel percorso di crescita di un minore e che potrebbero minacciare la qualità delle relazioni famigliari. Io penso che queste mamme hanno il privilegio di detenere una competenza “digitale” che manca a tantissime mamme oggigiorno e quindi dovrebbero davvero diventare promotrici di una consapevolezza digitale che permetta alle mamme, ma anche ai papà, di comprendere cosa significa far crescere un “nativo digitale”, permettendogli di godere di tutto il bello delle tecnologie, senza invece riceverne e adottarne i fattori di rischio.

Il suo ultimo libro s’intitola “Tutto troppo presto”, per parlare di educazione sessuale al tempo di Internet: quale messaggio vuole dare alle mamme che troverà al MammacheBlog?
Gli adulti devono avere una grande consapevolezza dell’accelerazione forzata che a volte le tecnologie producono nel percorso di crescita dei figli, soprattutto in relazione ad alcuni temi come la sessualità. Il libro approfondisce temi come la pornografia online, il sexting, l’adescamento online e la sessualizzazione precoce dei minori, aspetti sconosciuti fino a pochi anni fa ed oggi invece a diffusione epidemica tra i nativi digitali. si deve essere genitori non solo nella vita offline dei figli, ma anche in quella online. Anzi, nell’online forse occorre essere ancora più presenti ed attenti.

Facebook | Sito

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.