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16
Nov

I cuscini di Pollaz al MammacheBlog Creativo 2015

Paola Colombo, Pollaz

Crafter originalissima, Paola Colombo vive a Verona, dove si è laureata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti. Molti anni fa alcuni amici hanno iniziato a chiamarla Pollaz, un soprannome che le è subito piaciuto e in cui tutti ormai la riconoscono.
Ha sempre adorato riempire fogli e quadernetti con disegni e scarabocchi sognando un modo per portarli in tre dimensioni. Grazie alla mamma, si è avvicinata e ha imparato ad apprezzare da piccola il cucito, trovandolo fin da subito il modo migliore per dar vita ai suoi disegni.
Nel 2008 è nato ufficialmente il progetto Pollaz, marchio con il quale firma accessori, complementi d’arredo e altri oggetti, soprattutto in tessuto, che vende online e in vari negozi in Italia e nel mondo. Forse, il progetto per cui più persone la conoscono sono le Pillow-Face, cuscini realizzati principalmente in cotone, feltro e lana raffiguranti personaggi della fantasia, icone della cultura pop e ritratti che realizza su commissione.

Ad ottobre 2015, dopo anni di notti passate davanti alla macchina da cucire e la convivenza con un lavoro d’ufficio, Pollaz è il suo unico lavoro. Di questa scelta ci parlerà al MammacheBlog Creativo, nel corso del panel Creare un brand, sabato 28 novembre ore 15.00. Le notti, ci fa sapere, le passa comunque con la macchina da cucire 🙂

Ecco le domande che le abbiamo rivolto…

Come nasce la tua passione come crafter? e perché proprio per i cuscini?

Faccio veramente fatica ad individuare un momento vero e proprio perché, in fin dei conti, è una passione che credo, in una forma o nell’altra, mi abbia sempre accompagnato.Ho sempre amato infatti “sporcarmi le mani”, provare a realizzare dei progetti che avevo in mente studiando il materiale adatto, rubando ago e filo dalla mamma, ma anche cacciaviti e utensili vari dal banco di lavoro del papà.
Anche per questo è stato naturale scegliere un percorso di studi (Liceo Artistico e Scenografia all’Accademia di Belle Arti poi) che non ha potuto che alimentare questa mia passione e farla diventare una vera professione.
Le Pillow sono state uno dei tanti esperimenti nati, un po’ per caso, da alcuni scarabocchi e che fortunatamente e con mia sorpresa sono piaciuti fin da subito a molte persone.

Quando hai capito che era il momento di “fare il salto”? Quali dubbi hai avuto e quali prospettive ti hanno invece incoraggiata?

Sono contenta di poter dire che è stato un processo abbastanza naturale. Fortunatamente da quando ho iniziato questo progetto le idee, il riconoscimento esterno ma anche, spero, le mie capacità sono andati aumentando e migliorando e quindi, da almeno un paio d’anni, l’idea di lasciare il mio lavoro d’ufficio per dedicarmi sono al progetto Pollaz è diventata un possibilità concreta e non più una fantasia.
Certo, anche se ho sempre creduto molto nel mio lavoro, le paure e le incertezze sono state molte perchè la sicurezza dello stipendio fisso e di un lavoro a tempo indeterminato non sono trascurabili, ma non possono valere la felicità di vivere facendo il lavoro che ti piace.
I dubbi maggiori erano e sono soprattutto quelli più “burocratici”, che erano per me un mondo quasi sconosciuto. Partita iva, tasse, tutta la parte amministrativa non erano per me facilmente comprensibili ma mi sono informata bene, ho fatto mille telefonate, ho partecipato ad aventi per cercare di capire meglio cose che mi sembravano complicatissime.Questa era forse la mia paura più grande, anche ora molte cose non mi sono chiare, ogni giorno si scoprono particolari nuovi, ma il momento di fare il salto era arrivato. E ne sono felicissima.

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