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17
Mag

Intervista a Veronica Benini: personal branding online

spora veronica benini

Durante i MomClass del 24 Maggio, alle ore 13.30 Veronica Benini parla di Spunti di personal branding online: da persona fisica a personaggio sul web, come e perché. E  il giorno successivo, sabato 25, partecipa al MOMTalk: Valorizza il talento con il web, in Rete e oltre la Rete (ore 10.30).

Come si fa a costruire un’immagine coerente e riconoscibile? Come coltivare un personaggio associato una certa specialità/particolarità? Come si comunica il proprio “personaggio” su blog e vari social network? Come mantenere il primato della propria area di competenze? Queste sono alcune delle domande da porsi se si apre un blog con mire espansionistiche. Con esempi reali Veronica cercherà di capire le chiavi del successo di chi ce l’ha fatta, spiegandoci come possiamo ispirarci alla loro storia.

Veronica Benini è altrimenti conosciuta in Rete come Spora: titolare unica di Stiletto Academy e della linea di scarpe Stiletti & Co., ha scritto “Tacco 12″ (Sperling & Kupfer, 2013) e “Guida bionda per influencer” (40k.it, 2013).

Noi le abbiamo fatto qualche domanda per farci introdurre il suo intervento del 24 Maggio.

1) Personal branding spiegato a mia nonna: tu come lo diresti?

Le direi che è come passare da Zara alla sarta sua quella bravissima: si è più fighe se si cura come si appare e come ci si comporta. Il personal branding è un ricamo di sé, ma è anche la costruzione, su basi concrete, di un’immagine forte e precisa, coerente con il proprio lavoro e carattere, che contribuisce a far passare un messaggio chiaro di professionista o di personaggio (o persona). Proprio come passare da una blusa sintetica basica a una camicia tagliata su misura fatta di cotone egiziano e colore meraviglioso che sta da dio con le nostre specifiche nuances di pelle e capelli: #ciaoproprio, ti basta sorridere e hai vinto.

2) Personal branding anche offline, nel mondo ‘reale’? Vale?

Assolutamente si! E anzi: conservare la coerenza fra online e offline è importantissimo. Se, come spiegherò durante il mio intervento, la presenza offline arricchisce il nostro lavoro sul web e ci fa fare il salto di qualità (perché il web da solo raramente è sufficiente, e questo in molti casi), l’omogeneità delle due immagini è importantissima. Altrimenti finisce in un pluf! tipo quelle persone che “senti” molto spavalde online e poi le incontri dal vivo e sono completamente diverse, molto meno fighe come carattere e spesso anche come aspetto, e tu rimani assolutamente delusa. La verità è una grande cosa e non bisogna mai costruire un personaggio completamente staccato da noi stesse a meno che non sia l’intento, e in quel caso ci presenteremo come l’autrice di tale personaggio, tipo quello (metti nome e cognome al posto di “quello”, sonasega io come si chiama) che fa Platinette: c’è lui, e poi c’è Platinette. Ma anche lui è interessante e ha molte cose da dire, e ricordiamoci che Platinette è andata in radio e TV quindi la persona che ha creato il personaggio ha avuto una bella visibilità per potersi permettere di mantenere entrambi i personaggi con identità diverse.
Il segreto è imbastire la persona, personaggio o professionista che appare online su basi vere del nostro carattere. Approfittiamo dei nostri difetti per trasformarli in punti di forza, anche se sono difetti brutti. Mica per niente il mio motto è “Sono figa, non posso essere anche simpatica”: deriva dal fatto che me la tiro un sacco e sono pure una stronza autoritaria, ma invece che essere un handicap serve ad avvertire le persone di un certo caratterino, e poi dal vivo alla fin fine sono meno peggio. È comunque l’esaltazione di una particolarità, trasformata in carattere distintivo: la figa e poco simpatica sono io e basta. Un difetto è raramente comune e anche se ingombrante può trasformarsi benissimo in un segno distintivo e punto di forza, pensate a cosa sarebbe stata Barbra Streisand come attrice se avesse avuto il nasino alla francese.

La coerenza fra off e online è tutto, se si lavora con l’internet. Io possiedo tre paia di scarpe basse, ma se ho un appuntamento di lavoro non mi sognerei mai di presentarmi in Converse, né tanto meno con un paio di décolleté classiche: i miei interlocutori hanno preso appuntamento con la Guru dei tacchi e io non posso deluderli. Mi presento sempre con dei tacchi eccentrici e vertiginosi anche se c’è la neve, e non ho dietro la bustina con le ballerine. Asserire il proprio personaggio con costanza e coerenza è un lavoro costante e per quello non deve discostarsi molto dalla nostra vera essenza. Altrimenti ve lo immaginate che fatica?

3) E se poi ci si stufa della propria identità digitale, la si può trasformare progressivamente per farla coincidere con il nostro cambiamento personale?

Se, come ho spiegato, la nostra identità digitale rispecchia una parte di noi, il problema non sussiste. Ma se vogliamo comunque fare una bella virata, si può eccome. E vi dirò di più: è un percorso molto più facile sul web che non nella vita reale, dove le persone fanno molta fatica ad accettare un cambio di percorso professionale o personale come un divorzio o l’arrivo di un figlio. Internet invece va veloce, i blog evolvono, i progetti si sviluppano, i template cambiano, e pure gli avatar. Basta pianificare per bene il tutto ed mantenere una coerenza di immagine fra tutte le diverse presenze online: blog, vari social, siti, etc. L’esempio dell’avatar è molto chiaro: stesso avatar ovunque, da Linkedin a Twitter, passando da Vine e Facebook fino a Whatsapp.

Foto Credits: Marco Rossi.

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