Donna con le curve: Giorgia Marino
Giorgia Marino partecipa al MOMTalk della mattina nella sessione dedicata alla tematica “Non solo blog: come la rete può aiutarci ad avere successo”.
Giorgia è una grafica, ma soprattutto curvy fashion blogger. Si proprio curvy quella parola usata per indicare coloro che hanno forme più morbide di quelle che pretenderebbe la moda. Lei della taglia non si è mai preoccupata troppo e ha aperto un blog di moda (e non solo), che si chiama Morbida la vita. Ed insieme ad altre donne ha fondato una rivista Donne con le curve, un nuovo magazine bimestrale che è stato presentato durante la passata Fashion Week di Milano. Un progetto che nasce dalla volontà di dedicare un giornale alle donne che indossano anche una taglia oltre la 46 e non per questo si sentono meno belle o interessanti.
Giorgia prendendo spunto dalla tua esperienza personale ci puoi raccontare come si può trasformare una passione in un’attività imprenditoriale?
La prima cosa che mi viene da dire è che ci vuole un pizzico di incoscienza. Mi rendo conto che suoni un po’ bizzarro ma, se si è molto cauti e ci si ferma a sentire tutti i vari avvertimenti di amici, parenti e professionisti (che normalmente tendono ad illustrarti tutti gli scenari negativi possibili, come conseguenza diretta della tua intraprendenza), si rischia di rimanere a lungo fossilizzati.
‘Buttarsi’ in un’impresa – di qualunque tipo – presenta sempre dei rischi; non farlo, tuttavia, ci priva di ogni possibilità di godere dei risultati. La mia storia è un po’ estrema: io non le ho prese neanche in considerazione, le incertezze. Dopo avere, per lungo tempo, ragionato solo in via teorica e in termini di ‘mi piacerebbe fare…’, un giorno ho aperto gli occhi e ho pensato ‘oggi faccio’. E dopo 24 ore avevo coinvolto più o meno altre quindici persone e stavamo già passando ai fatti.
Mamme e creatività cosa pensi di questo binomio?
Non ho esperienza diretta, visto che non sono una mamma, tuttavia ho conosciuto mamme che si danno da fare e creano interi mondi dal nulla. Presumo che queste donne fossero creative e intraprendenti anche prima di essere mamme; tuttavia, trovo che il fatto di dover costruire un futuro per i propri pargoli, oltre che per loro stesse, e le responsabilità della maternità, abbiano costituito una spinta, un motore per passare – anche in quel caso – dalla teoria alla pratica. E fare faville. Penso che, per questa e per un trilione di altre ragioni legate indissolubilmente al diventare mamma (nuove capacità che si rende necessario apprendere, organizzazione, leadership… non so se mi spiego), mamma e creatività sia un binomio vincente.
La tua definizione di creatività.
Per me, creatività è la capacità innata di ottimizzare e accrescere le proprie capacità e produrre qualcosa, a prescindere dal fatto che questo qualcosa sia percepito come valido o meno dal resto del mondo. Può sembrare semplice, forse anche riduttivo, eppure credo che non sia una prerogativa di tutti, né di molti. Solo di alcuni.