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Mag

Donne che lavorano: come avere stile. Intervista a Caia Coconi

Claudia Mencaroni (aka Caia Coconi) terrà la MomClass: “Stile e lavoro: curare aspetto e immagine è importante quasi quanto occuparsi dei contenuti della nostra professione”, venerdì 16 maggio.

L’abbiamo intervistata per avere qualche anteprima e consiglio anche per presentarci al meglio nei giorni del MammaCheBlog…

Di cosa parlerai al Mammacheblog?

Parlerò di cosa è importante comunicare sul lavoro attraverso l’immagine e fornirò strumenti pratici utili a ogni donna che apre l’armadio ogni mattina ed è tenuta a fare una scelta che spesso influisce sull’esito della sua giornata.

Cos’è lo stile? Possiamo tutte imparare ad averlo?

Lo stile è equilibrio: una camminata sul filo tra ciò che siamo e ciò che ambiamo ad essere. Conoscere bene noi stesse e imparare ad amarci e ogni tanto a prenderci un po’ in giro è la strategia per acquisire uno stile unico e di impatto.

Tre consigli per le donne che lavorano da casa e in ufficio.

Evitate come la peste l’abbrutimento: il lavoro nobilita l’uomo e rende potente la donna, a patto che non perda la sua femminilità.
Organizzate e pianificate dentro e fuori l’armadio: si può avere stile anche con pochi soldi, ma bisogna investirli bene. E circoscrivete una zona guardaroba dedicata al lavoro, semplifica le manovre mattutine.
Amate il vostro guardaroba, ogni singolo pezzo. Passione e sentimento, coraggio e leggerezza devono stare dietro ogni abbinamento, e valorizzatevi sempre, la bellezza è innanzitutto attitudine.

Consiglio: come ci si veste ad un evento come il MCB?

Saremo in giro tutto il giorno, probabilmente viaggeremo. Io consiglio di puntare sulla comodità: innanzitutto delle scarpe, il resto viene da sé. Personalmente credo punterò su un paio di scarpe basse ma non banali, camicia bianca e un accessorio d’impatto. Considererò un paio di strati per essere pronta agli sbalzi di temperatura di aria condizionata e improvvisa afa milanese.
Secondo me bisogna stare soprattutto attente all’effetto ‘troppo vestite’, cosa che risulta sempre un po’ ridicola. Si tratta di un evento di giorno, professionale, ma piuttosto informale, eppure luogo d’incontri e possibili sodalizi lavorativi, quindi è necessario anche avere un quid che lasci un’istantanea del nostro viso che l’interlocutore spillerà accanto al nostro biglietto da visita.
Per me è sempre vincente l’accessorio forte o stravagante: una borsa particolare, una scarpa estrosa, una collana unica, su una divisa abbastanza basica che non significa una tuta e meno che meno qualcosa di sciatto o trascurato, ma qualcosa in cui stiamo bene sì.
Un jeans? Ok, ma deve essere il modello giusto. Un paio di pantaloni neri? Occhio al taglio.
Come dico sempre: nelle occasioni meno quotidiane, pensate sempre di dover apparire il miglior riflesso di voi stesse, restando però nei vostri panni.

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