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Mag

Rossella Boriosi, la sua verve al MammaCheBlog

Rossella Boriosi sarà speaker nel pomeriggio di sabato 17 maggio al MammaCheBlog – Social Family Day nel Mom Talk “I NOSTRI FIGLI E LA RETE. Come accompagnarli nella sfera digitale”.

Rossella, oltre che mamma di tre figli, è giornalista. Collabora con testate femminili come Style.it, La 27esima Ora e Blogmamma.it e ha pubblicato il libro Tre figli unici – sopravvivere a brufoli, tabelline e svezzamento in un colpo solo.
Osservatrice instancabile di tutto e tutti coloro che le stanno intorno, riesce a raccontare con personalissima verve e ironia situazioni e costumi di madri e figli(e) contemporanee. Ecco come presenta se stessa…

“Ho  quarant’anni da molto tempo, sono mamma di tre ragazzi e sopravvivo – a fatica – all’adolescenza delle figlie e all’Edipo irrisolto dell’ultimogenito. Sono blogger mum senza averne colpa: di fatto a me i blog di mamme non piacciono molto. Ma, come diceva mia nonna, nell’acqua che non vuoi bere ti ci affoghi e così tre anni fa è accaduto un episodio che mi ha portato ad abbandonare la vita tranquilla da segretaria di direzione di una blasonata multinazionale per diventare blogger. Quale episodio? Potrei raccontarvelo, ma poi dovrei uccidervi!”.

Anche a lei abbiamo chiesto…

Come sei approdata alla Rete e che opportunità ci hai trovato?
Quindici anni fa mio marito è stato trasferito in Polonia per lavoro e io mi sono ritrovata da sola, con una neonata, nel mezzo della campagna umbra dell’alta valtiberina. Non sapevo con chi confrontarmi, nessuno che mi chiarisse dubbi e incertezze. La rete mi ha salvato. I forum tematici e i primi blog mi hanno dato quel senso della comunità che andavo cercando, permettendomi di interagire con una piazza virtuale di dimensioni infinite.

Quindici anni fa lo spirito di chi affrontava il web era diverso: noi mamme ci sentivamo pioniere e avvertivamo un forte senso di appartenenza, riuscivamo a confrontarci con empatia e sospendendo il giudizio, ché il web ci incuteva soggezione e toccava comportarsi bene. Quando mi sono ritrovata trismamma – mio marito sempre in Polonia – è stata ancora  il web a definire il mio percorso, questa volta professionale: adesso collaboro con diversi magazine, non solo sui temi della genitorialità.

Cosa ti porta al MammaCheBlog?

Il bisogno di condivisione, la necessità di guadarsi negli occhi e trovare conferma  – o smentita – a quel comune sentire che lega le anime della blogosfera. Poi, l’urgenza di far crescere progetti e idee che si affacciano alla mente durante notti insonni e che faticano a prendere forma alla luce del giorno, finché non trovano riconoscimento e senso attraverso le parole di un’altra mamma. E infine il bisogno di dare un volto alle persone di cui si conosce solo il cuore.

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