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Mag

Alex Corlazzoli, un maestro al MammaCheBlog


Alex Corlazzoli sarà speaker nel pomeriggio di sabato 17 maggio al MammaCheBlog – Social Family Day nel MomTalk “I NOSTRI FIGLI E LA RETE. Come accompagnarli nella sfera digitale”.

Giornalista, maestro, scrittore. La sua scuola sono state le strade del mondo: l’esperienza tra i ragazzini dei quartieri più difficili a Palermo; la conoscenza delle altre culture nei viaggi in Africa, Medio Oriente, India, Brasile, Albania e altri ancora. Nel bagaglio delle esperienze: il volontariato in carcere per dieci anni, la presenza nei campi nomadi a Firenze, la lotta alla mafia… Nel 2008 ha fondato l’associazione “L’Aquilone” che si occupa di integrazione di migranti. Oggi collabora con “Il Fatto Quotidiano” dove tiene anche un blog, “Altreconomia” e “Che Futuro”.  Insomma, il background ideale per parlare di ragazzi in Rete.

Alex, cosa ti porta al MammaCheBlog?
Se penso alla parola mamma, mi viene in mente il verbo creare. Se accosto il sostantivo mamma alla parola blog, mi viene spontaneo pensare ad una creazione che guarda oltre, 2.0, profetica. Mia madre non sarebbe mai diventata blogger. Quando ero piccolo leggeva solo “Confidenze” e “Intimità”. Ancora oggi non sa cosa sia un blog e non usa internet. Vent’anni dopo, siamo in una nuova era, in un nuovo pianeta: un maestro non può far finta di nulla, deve parlare con la stessa lingua delle mamme blogger. E’ compito di chi fa scuola stare al passo, ascoltare, dialogare con mamme che sanno essere interattive.
Abbiamo davanti a noi una sola strada: fare insieme la scuola. Forse dovremmo essere tutti un po’ più blogger e più “madri” di idee, di innovazioni, di sfide.

Venendo al tuo intervento di sabato 17 maggio, che opportunità vedi in Rete per i ragazzini di oggi?
Sono i figli della generazione Zuckerberg, quelli che nascono connessi, immortalati da mamma e papà in una foto da mettere sul
profilo Facebook. Crescono tra selfie e twitt, imparano a scrivere il loro nome sulla carta ma anche sulla tastiera. Arrivano a scuola che sanno già leggere e scrivere, accendere un cellulare e usare un tablet. La Rete non può essere una trappola, non dev’essere percepita come tale ma può essere un’autostrada per trovare un lavoro, per inventarsi un’occupazione, per aprirsi al mondo anche quando si abita in un paese di campagna. Alla scuola e ai genitori il compito di dare loro gli strumenti per essere all’altezza dei loro coetanei in Europa.

Tra i libri che Alex Corlazzoli ha scritto: “Ragazzi di Paolo” (Ega, 2002); “Riprendiamoci la scuola” (Altreconomia, 2011); “La scuola che resiste” (Chiarelettere, 2012); “Tutti in classe” (Einaudi, 2013).

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